No è NO!

November 10, 2009
Un grazie speciale alle sorelle del collettivo "GUAI A CHI CI TOCCA" di Bologna
Guai a chi ci tocca 
 

A cura di Donna Orda
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Reddito o lavoro?

November 4, 2009

Il Professor Luciano
Gallino, uno tra i sociologi del lavoro italiani più autorevoli, ci
spiega perché il reddito di base è una via necessaria.

 

Ascolta l’intervista a Luciano Gallino!

 

Le domande:

Nell’Italia
della crisi vediamo un aumento crescente dei dati sulla disoccupazione.
Questo scenario come si lega ai cambiamenti che hanno attraversato il
mondo del lavoro? Ci riferiamo soprattutto alla flessibilità e alla
precarietà?


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Intervista realizzata per la puntata speciale di Radio Kairos,
Spotlights riflettori puntati sul reddito, che andrà in onda giovedì 5
novembre alle ore 13.00, sui 105.85 FM a Bologna e in streaming audio
su www.radiokairos.it.

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Solidarietà al movimento di lotta per la casa – I movimenti non si arrestano!

October 23, 2009

Sabato mattina saremo vicini al Movimento di lotta per la casa di
Firenze ed in particolare a Lorenzo Bargellini condannato a un anno e
quattro mesi dalla cassazione per l’occupazione di un consiglio
comunale che fece il movimento, in 200 fra uomini donne e bambini, nel
1995, per chiedere il ripristino dell’assessorato alla casa.
Gli saremo vicine coi corpi, oltre che col cuore, partecipando al
corteo fiorentino "Libertà, non paura" che partirà da Piazza San Marco
alle 10, Sabato 24 Ottobre
.
"Violenza a corpo amministrativo e politico dello stato" hanno dato a
Lorenzo, incredibile, per aver chiesto il ripristino dell’assessorato
alla casa, in modo che chi era senza casa o sotto sfratto potesse
avere, se non proprio un tetto, almeno un punto di riferimento
istituzionale con cui parlare.
Un anno e quattro mesi, inaccettabile, per aver sostenuto sempre i
diritti dei più deboli, degli ultimi, di tutti quelli che non votano e
di cui le istituzioni non si curano, se non per vietare l’accattonaggio
o per arrestare chi lava i vetri a un semaforo: quello lo chiamano
decoro urbano. Un anno e quattro mesi per aver dato un tetto a migliaia
di famiglie che non trovavano le "istituzioni".
Queste vergognose condanne e i
tentativi di controllo, ne siamo certi, non faranno altro che
moltiplicare il conflitto sociale, ovunque.
Sabato ci riprenderemo la strada, al fianco di Lorenzo e del Movimento
di lotta per la casa, contro la "Violenza del corpo amministrativo e
politico dello stato".

L’appuntamento a Empoli per la Comunità in Resistenza, per i cittadine
solidali, per le famiglie sotto sfratto è alle 8.45 alla stazione, dove
prenderemo il treno per Firenze.

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Occupazione temporanea di un edificio in disuso a Empoli

October 9, 2009

Comincia oggi la campagna di censimento dal basso. Comincia con questa
occupazione simbolica temporanea di un edificio lasciato chiuso da
anni. In circa sessanta tra attivisti e attiviste della Comunità in
Resistenza di Empoli, famiglie organizzate nello sportello sociale e
cittadini solidali abbiamo occupato l’edificio di Via Barzino 3, in cui
fino a qualche anno fa c’erano degli uffici dell’USL 11.


La volontà di effettuare questa occupazione nasce per portare ancora
una volta alla luce la grave situazione che il nostro territorio sta
attraversando dal punto di vista dell’emergenza abitativa, soprattutto
legata alla questione sfratti.


In
Francia nel 2005 si sono costruite 300 mila case, di cui 120 mila
alloggi sociali. In Italia nello stesso periodo si sono
costruite più abitazioni (350 mila) e molti meno alloggi sociali:
1.500! Solo l’8%
delle domande di alloggio popolare in
Italia
è soddisfatto dai comuni. La spesa
sociale per la casa
è in Italia pressoché inesistente, appena 3,3 euro pro capite contro i
53,3 euro della Germania e
i 214 euro della Francia.
 

Intanto la crisi va avanti, e secondo il Sunia
per
suo effetto oltre 150 mila famiglie potrebbero restare
senza abitazione entro i prossimi due anni.
Questi sono solo alcuni dei dati che denotano un Paese in una grave
situazione dal punto di vista sociale, soprattutto riguardo l’accesso
all’abitare, e contenuti
all’interno di un’inchiesta che come sportello sociale abbiamo prodotto
e che oggi rendiamo pubblica.
L’inchiesta è liberamente scaricabile da tutti i nostri siti, inoltre
abbiamo preparato una versione cartacea da diffondere nel territorio,
in quanto essa si occupa più da vicino anche del circondario.
Più di 100 sfratti eseguiti nel 2008 (108) nel circondario, il 15% in
più del 2007, di questi il 40% solo a Empoli, dove ci sono 484 famiglie
in attesa di un alloggio popolare in base alla graduatoria del bando
del 2006, nell’attesa di quella del 2009. Quasi 200 sfratti convalidati
dal
tribunale di Empoli nei primi nove mesi del 2009, con un aumento
tendenziale rispetto al 2008 di circa il 15%: nel 2008 si sono svolte
nel tribunale di Empoli 294 udienze di sfratto; quest’anno, se tutto va
bene (cioè se la crisi non aggraverà questa situazione), si arriverà a
circa 350, quasi una al giorno. Il 91% degli
sfratti sono per morosità, cioè il reddito alle famiglie oggi non basta
per poter pagare l’affitto e vivere dignitosamente. Si può osservare
anche un aumento di sfratti contro aziende o attività commerciali,
insomma nei due anni di crisi piena si passa dal 20% di sfratti verso
attvità del 2008 al 26% del 2009. "Ma questa è un’altra storia" come
direbbe Lucarelli, anche se non è proprio un’altra storia: la crisi non
guarda in faccia a nessuno e colpisce sia il lavoro che la possibilità
di vivere una vita dignitosa sotto un tetto, in affitto o con un mutuo.

Con questa occupazione chiediamo:

– Che le istituzioni riconoscano che c’è un’emergenza abitativa nel
circondario. A partire da ciò, ribadiamo che c’è l’esigenza di
affrontare tale situazione con un tavolo di circondario a cui siano
invitate tutte le parti, istituzionali e sociali, come già richiesto da
tempo.

– Che il circondario si faccia garante di una richiesta al prefetto
(per quanto di sua competenza) di una proroga degli sfratti, a causa
della crisi in atto, comprensiva di quelli per morosità incolpevole,
che abbia una durata congrua per avviare e completare adeguati piani di
realizzazione e ristrutturazione di alloggi destinati alla locazione a
canone sociale. In questo senso chiediamo che sia
data concreta applicazione a quanto previsto dalla legge n. 9 del
Febbraio 2007: la predisposizione di un piano per affrontare in maniera
strategica e non più emergenziale il tema del fabbisogno abitativo, a
partire dalla garanzia del passaggio da casa a casa per le centinaia di
famiglie che oggi vivono sotto il ricatto dello sfratto e di rimanere
senza alcun intervento pubblico che garantisca il diritto ad una
abitazione adeguata.

– Il blocco della vendita del patrimonio pubblico, e che vengano
avviati progetti di recupero di immobili pubblici in disuso per chi è
in emergenza abitativa o in graduatoria per l’assegnazione di un
alloggio popolare.

– Che publicasa spa renda pubblici tutti gli interventi di manutenzione
e recupero di immobili che sta facendo o che ha intenzione di fare, a
partire dal proprio sito internet, con tempi, modalità e spese di
intervento. Solo in questo modo i cittadini possono controllare chi
gestisce un patrimonio pubblico così importante. La stessa carta dei
servizi, pubblicata da Publicasa pochi mesi fa, nel capitolo sulla trasparenza
della gestione
del patrimonio pubblico lo dice chiaramente.

– Che il comune di Montelupo trovi una sistemazione adeguata per la
famiglia Louarchani, sfrattata ormai 25 giorni fa e da allora in un
albergo a 80€ al giorno, e ancora in attesa che il comune trovi una
soluzione. Invece di sperperare denaro pubblico in alberghi per
"fronteggiare" le emergenze abitative, crediamo che il comune debba
pensare a immobili e case pubbliche per garantire passaggio da casa a
casa, o comunque a stipulare accordi con enti che possono aiutare i
comuni da questo punto di vista. Gli interventi immediati in materia di
politiche abitative dovrebbero evitare proprio questo sperpero di
denaro pubblico e garantire allo stesso tempo un tetto a tutti i
cittadini.

– All’USL 11 e al comune che cosa hanno intenzione di fare di questo
stabile attualmente non in uso: visto che il sociale ne avrebbe tanto
bisogno, delle idee ce l’avremmo.

Clicca qui per scaricare l’inchiesta!

inchiesta_Empoli Precaria 2.0

info:
valdelsa_precaria@libero.it
cobasempolivaldelsa@alice.it

SPORTELLO SOCIALE della Comunità in Resistenza di Empoli

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DI NUOVO RINVIATO LO SFRATTO A MONTELUPO

September 7, 2009

Giovedì mattina in una trentina tra attivisti e attiviste dello sportello
sociale, famiglie, studenti e cittadini solidali, abbiamo effettuato il
picchetto sicurezza annunciato, portando la nostra solidarietà davanti
la casa dei Louarcani.

Lo sfratto è stato rinviato di quindici giorni, al 17 Settembre. La
trattativa che si è aperta in questa settimana ha permesso insieme al
picchetto di oggi di rinviare lo sfratto e avere un altro po’ di tempo
per trovare una soluzione per la famiglia. Ci adopereremo dunque in
questi giorni e settimane per trovare insieme all’amministrazione di
Montelupo una soluzione.

Rinnoviamo l’invito alle amministrazioni locali di pensare al disagio
abitativo in zona, compresa l’esigenza di gestire le emergenze sfratti
che sono numerose e tendenzialmente, vista la crisi che c’è,  in
crescita. Visto che anche a Montelupo non è l’unico caso, crediamo che
sia doveroso pensare e cercare meccanismi per ammortizzare questo tipo
di problemi sociali.

SPORTELLO SOCIALE della Comunità in Resistenza _ Empoli

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Ci risiamo!

August 27, 2009

RINVIATO SFRATTO A MONTELUPO

Questa mattina  alle ore nove, in una ventina fra attivisti e famiglie
dello sportello sociale di Empoli, abbiamo bloccato lo sfratto della
famiglia marocchina Louarcani a Montelupo Fiorentino. Lo sfratto è
stato rinviato a Giovedì 3 Settembre.

Visti i tempi così stretti che sono stati dati alla famiglia, e la
concreta possibilità che lo sfratto di giovedì prossimo sia eseguito
materialmente, con la forza pubblica, abbiamo deciso di andare in
comune a Montelupo per parlare con l’assessore di competenza, nonché
vicesindaco, Giacomo Tizzanini, chiedendogli di adoperarsi in questo
arco di tempo per trovare una soluzione che garantisca a questa
famiglia (padre, madre e quattro minori) il diritto alla casa o un
passaggio non traumatico da casa a casa.

La risposta dell’assessore è stata molto poco soddisfacente e
preoccupante, in quanto egli ha dichiarato che a Montelupo non è
prevista una procedura di intervento per chi è in emergenza sfratto, e
le uniche strade che l’amministrazione propone sono: o quella di
dividere la famiglia mandando moglie e bambini in un istituto e il
padre in un albergo casa, oppure quella di pagare un eventuale anticipo
per un nuovo contratto d’affitto, che la famiglia deve provvedere ad
individuare (in un mercato in cui la condotta delle agenzie è, come si
è dimostrato, altamente razzista), magari "in un altro comune in cui
gli affitti sono più accessibili", in quanto "a Montelupo, si sa, gli
affitti sono troppo alti per una famiglia così in difficoltà". Queste
risposte ci appaiono inaccettabili e non danno nessuna garanzia di un
futuro dignitoso per la famiglia.

(more…)

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La Legge Regionale sull’accoglienza: verso un “modello toscano” anche per l’immigrazione?

June 9, 2009

Una prima analisi della legge regionale sull’accoglienza

a cura di Gianni Mannucci, avvocato dello sportello sociale di Empoli

Se ne parla da settimane e
sebbene sia una "piccola legge regionale" ha interessato le
cronache nazionali. Persino il Presidente del Consiglio si è già
dichiarato pronto ad impugnarla dinnanzi alla Corte Costituzionale
per violazione dell’art. 117 della Carta (per intenderci quello che
regola i "confini" del potere legislativo attribuendo le
varie competenze tra Stato e Regioni). Altri raccolgono le firme per
un referendum abrogativo. Anche nella stessa maggioranza che l’ha
approvata qualcuno ha storto il naso: forse non era una mossa
opportuna in piena campagna elettorale.
Di che cosa parlo? Della
Legge Regionale Toscana sull’immigrazione, o meglio sulla L.R.Toscana
denominata "Norme per l’accoglienza, l’integrazione partecipe e
la tutela dei cittadini stranieri in Toscana". Il problema di
costituzionalità non è di poco conto visto che il richiamato art.
117 inserisce tra le materie di esclusiva competenza dello Stato sia
il diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non
appartenenti all’Unione europea sia l’immigrazione latu sensu.
Per
capire la portata rivoluzionaria che deve avere questa legge
e farsi un’idea se intacchi o meno le competenze legislative dello
Stato, ciascuno può andare a leggersela qui: Regione Toscana.
I "pigri" possono limitarsi alle mie insufficienti note.

Il preambolo afferma che
"l’immigrazione è un fenomeno costante e strutturale
caratterizzante la fase storica (…) la presenza dei cittadini
stranieri contribuisce allo sviluppo economico e sociale dei nostri
territori in considerazione innanzitutto di un riscontrato forte loro
positivo inserimento nel mondo del lavoro anche in ambiti
particolarmente delicati e rilevanti quali il lavoro domestico e
l’assistenza alla persona".

Sembrano delle banalità,
ma visto che in questo paese ci diciamo ancora "contrari alla
società multietnica" (un po’ come essere contrari al vento di
libeccio o alle fasi lunari), forse mi sbaglio. Tuttavia le critiche
più forti questa legge se le guadagna con un passaggio successivo in
cui si sostiene che attraverso "la possibilità di accesso a
servizi e prestazioni essenziali sociali e sanitarie tesi a
salvaguardare la salute e l’esistenza della persona pur
se priva di titolo di soggiorno
, occorre promuovere il
valore di una cittadinanza sociale riconosciuta all’uomo in quanto
tale, a prescindere dalla sua condizione giuridica e della sua
appartenenza a una determinata entità politica statuale".
Questa dichiarazione di principio trova eco nell’art. 1 della
stessa legge che chiarisce come le politiche della Regione debbano
essere finalizzate alla "realizzazione del primato
della persona
indipendentemente dalla cittadinanza
attraverso il
riconoscimento dei diritti inviolabili
della persona
". (more…)

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VUOTO A RENDERE _ Mostra di artiste del territorio

June 4, 2009

Il collettivo Orda Precaria nell’ambito della manifestazione cittadina "Di Vino In Frasca 009" che si svolgerà a Empoli dal 5 al 7 giugno @ CSA INTIFADA di Ponte a Elsa in via 25 Aprile presenta la mostra "VUOTO A RENDERE": esposizione di artiste locali.

Scarica il volantino >>> Vuoto a Rendere.pdf

Inoltre come collettivo attivo all’interno dello sportello sociale saremo presenti con un banchino informativo che gestiremo insieme ai COBAS Empoli-valdelsa.

In programma ci sono concerti degustazioni, teatro e molto altro:

VENERDI’ 5 > Concerto live con i TAMALES DE CHIPIL

SABATO 6 > "Dalla poesia contadina alla poesia di strada" seminari ed esibizione di poeti estemporanei sulle caratteristiche ottavine e la sera URBAN BEING :: HIP-HOP SHOWCASE

DOMENICA 7 > Teatro, serie di corti teatrali a cura dell’Ass. Città Meticcia

Per info sul programma dettagliato clicca su CSA INTIFADA

La mostra "VUOTO A RENDERE" sarà inaugurata venerdì 5 giugno e resterà fino al 30 giugno.

 

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Pronto? Sei immigrato? Non ci sono case per te

April 30, 2009

Inchiesta
sulla discriminazione razziale all’accesso alle case da parte delle
immobiliari ai danni dei migranti.

A
Empoli le agenzie immobiliari sono razziste, questo possiamo
affermare in seguito ad un’inchiesta che abbiamo fatto e che riguarda
otto agenzie immobiliari della nostra città: Ag. Imm. “Mori”,
Ag. Imm. “Bruni”, Ag. Imm. “Serena”, Ag. Imm. “Il Drago”,
Ag. Imm. “La Tua Casa”, Ag. Imm. “Aree Immobiliari”, Ag. Imm.
“Ghizzani”, Ag. Imm. “Tognetti”.

Abbiamo
deciso di fare quest’inchiesta quando abbiamo notato comportamenti
delle agenzie disuguali con i clienti che chiedono una casa in
affitto, in particolare a seconda della loro cittadinanza.

Così
abbiamo chiamato sia le agenzie che già sapevamo applicare
discriminazioni razziste sia altre, per capire se tali comportamenti
fossero diffusi, e quanto.

Ebbene
il quadro che ne esce per le agenzie immobiliari della nostra
democratica, e apparentemente antirazzista, Empoli è
raccapricciante. Sette agenzie su otto danno risposte differenti al
cliente migrante rispetto a quello italiano. In particolare per
l’italiano c’è la casa, tre, quattro vani, arredata o no, oppure
anche se al momento non c’è, l’agente immobiliare dice che
richiamerà in seguito dopo una ricerca più approfondita. Tutto ciò
se il cliente è italiano.

Le
risposte cambiano notevolmente quando a chiamare è invece una voce
straniera. Negli audio che pubblichiamo
insieme a questa inchiesta ci sono le registrazioni di tutte le
telefonate che abbiamo fatto, si può notare che le chiamate
dell’italiano sono notevolmente più lunghe di quelle dello
straniero, le quali si chiudono spesso subito con risposte lapidarie
del tipo: “facciamo solo vendita”, “non facciamo affitti”,
“trattiamo solo uffici e fondi magazzino”, “non ho niente in
questo momento”. Ciò è strano, visto che per un italiano non è
così: non è strano, è razzismo.

Si
capisce da questa inchiesta che spesso sono i proprietari a non voler
affittare a migranti e, benché non capiamo cosa ci sia da ridere nel
dire ad uno straniero che le case in affitto “non le trattiamo”
quando invece per un italiano ce ne sono molte, c’è un caso in cui
l’agente immobiliare si dice dispiaciuto per tutte le domande che
deve fare al migrante.

Insomma
c’è un razzismo diffuso tra i proprietari di case e gli agenti
immobiliari di Empoli e lo smascheriamo pubblicando le registrazioni
audio delle telefonate.

Non ci
sembrano pratiche degne di un paese civile e democratico. La casa è
un diritto, per tutti e tutte, italiani e migranti. Continueremo a
vigilare sul razzismo e sull’accesso ai diritti e come sempre saremo
determinati nel denunciare tali atti infami.

 

Ascolta le registrazioni audio delle telefonate:

Agenzia_immobiliare_1_italiano          Agenzia_immobiliare_1_straniero

Agenzia_immobiliare_2_italiano          Agenzia_immobiliare_2_straniero

Agenzia_immobiliare_3_italiano          Agenzia_immobiliare_3_straniero

Agenzia_immobiliare_4_italiano          Agenzia_immobiliare_4_straniero

Agenzia_immobiliare_5_italiano          Agenzia_immobiliare_5_straniero

Agenzia_immobiliare_6_italiano          Agenzia_immobiliare_6_straniero

Agenzia_immobiliare_7_italiano          Agenzia_immobiliare_7_straniero

Agenzia_immobiliare_8_italiano          Agenzia_immobiliare_8_straniero

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MAYDAY MAYDAY

April 29, 2009

MAYDAY 009 - Primo Maggio di Rabbia e conflitto!
Siamo quelli che già nel 2001 dicevano che la globalizzazione neoliberista era
profondamente ingiusta ed avrebbe avuto conseguenze nefaste per il pianeta.
Oggi, quando ascoltiamo le dichiarazioni dei "leaders" del mondo,
dall'interventismo statunitense al protezionismo europeo, sorridiamo amaro. E
pensiamo a Carlo Giuliani e a tutte le persone massacrate alla Diaz, a
Bolzaneto e per le strade di Genova in quei giorni di dura e legittima
contestazione. 
Ieri i teorici del neoliberismo e del mercato globale ci schernivano: da Tremonti
in giù, da destra a sinistra, per tutti a Genova come a Seattle nel '99 stavamo
sostenendo un catastrofismo ideologico improbabile. Ed eccoci oggi nel pieno di
una crisi globale di sistema: economica, sociale, ambientale e politica.
Siamo quelli che, quando anche la CGIL diceva di mettere i soldi del Tfr nei
fondi pensione, dicevano invece ai lavoratori e alle lavoratrici di lasciarli in
azienda, e per fortuna in molti ci hanno dato ascolto.
Siamo quelli che hanno sempre manifestato contro le guerre e le spese militari,
le basi militari e gli scempi ambientali delle grandi opere, dalla TAV al ponte
sullo stretto, contro i nuovi lager per migranti, i CPT/CIE. E lo rifaremo. In
Italia proprio in questi giorni è stato deciso, nel silenzio delle opposizioni, di
spendere 13 miliardi di denaro pubblico per il riarmo, che dovranno servire per
acquistare 130 caccia-bombardieri F-35. Questo non è intervento contro la
crisi, questa non è l'economia che ci interessa rilanciare, questa è
pianificazione di guerra, morte e distruzione.
Siamo i migranti, se perdiamo il lavoro perdiamo anche il permesso di
soggiorno. Se non viene bloccata subito la Bossi-Fini saremo costretti alla
clandestinità dalla crisi... e dalla legge.
Siamo gli studenti e le studentesse, da sempre in lotta contro i tagli, la
privatizzazione e la precarizzazione della scuola e del diritto allo studio,
soprattutto siamo dell'Onda Anomala nata contro la legge gelmini. 
Siamo le donne, donne sull'orlo di una crisi che negli ultimi mesi sono state
ancora di più strumentalizzate nel corpo e nell'Anima per mascherare logiche
securitarie che non ci appartengono, che fanno solo gli interessi dei potenti e
che non rimettono in discussione la società attuale, tacendo che la maggior
parte delle violenze avviene tra le mura domestiche, giustificate dal sistema
patriarcale imperante e dalla chiesa. Siamo stanche: alle vostre richieste di
silenzio e accondiscendenza, rispondiamo solo con la nostra rabbia degna.
Siamo i licenziati, i disoccupati, di oggi e di domani (visto che i più "fortunati"
di noi sono in cassa-integrazione, finché dura): siamo cioè fra quelli che più
stanno risentendo sulla propria pelle della crisi.
Ma non siamo quelli che l'hanno prodotta, e quindi non vogliamo pagarla.
Non siamo assolutamente d'accordo con l'idea che si debba uscire dalla crisi
dando miliardi e miliardi di euro a banche, imprese e spese militari; questo non
è né un atto di giustizia, né di redistribuzione della ricchezza, ma soltanto un
continuare a dare soldi a quelli che sono i veri responsabili della crisi:
perseverare è diabolico.
I soldi li deve avere chi sta pagando la crisi, non chi l'ha creata, serve reddito
incondizionato per precari e disoccupate, reddito garantito per tutte e tutti
slegato dal lavoro. In questo momento caratterizzato da una crisi epocale, che
sta producendo modifiche materiali di tipo radicale nella vita di milioni di
persone, la politica deve avere la capacità di pensare un nuovo welfare state,
all'altezza della nuova epoca di profonda precarizzazione della vita e di alti
tassi di disoccupazione con cui dovremo convivere a lungo, in quanto la crisi è
strutturale, e sarà duratura. Oggi noi diciamo questo.
Il Primo Maggio invitiamo tutti e tutte a scendere in piazza a Empoli in uno
spezzone carnevalesco colorato e quanto mai determinato nel sostenere che la
crisi non la vogliamo pagare, esprimeremo in modo conflittuale tutto il nostro
dissenso verso quei luoghi simbolo dei responsabili della crisi, le multinazionali
assassine, le banche ladre e armate, i manager, gli amministratori delegati, gli
immobiliaristi, i ricchi e i potenti. Questi sono i soggetti che, in quanto
responsabili, devono pagare la crisi. Durante la MayDay empolese,
sperimenteremo, come da due anni a questa parte, un nuovo modo di stare in
piazza, porteremo i nostri contenuti attraverso il combact-theatre. Lo sciame
moltitudinario che vive la valdelsa è pronto a riapparire, organizzato come
sempre, arrabbiato come un drago, per un Primo Maggio di rabbia e conflitto.
SIAMO TUTTI/E CLANDESTINI - SIAMO TUTTI/E PRECARI
CONTRO LA CRISI, REDDITO PER TUTT@!!
Appuntamento è a Empoli in Piazza della Stazione ore 9.00
e poi tutti a pranzo al csa intifada
COMUNITA' IN RESISTENZA/csaintifada_Empoli
COBAS Empoli-valdelsa
ORDA PRECARIA
GAS/Osteria OTRO MUNDO
Ass. CITTA' METICCIA 

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