Nel circondario la crisi è di casa!

March 22, 2010

Torniamo a rendere pubblici i preoccupanti numeri che riguardano gli
sfratti nel territorio dell’empolese-valdelsa. Lo sportello sociale,
che assiste molte famiglie nei percorsi di conquista del diritto alla
casa, in questa settimana si troverà di fronte ben quattro sfratti,
tutti tra martedì 23 Marzo e giovedì 25 marzo. Uno (domani) riguarda
una famiglia residente a San Miniato, gli altri tre sono a Empoli. Ma
non tutte le famiglie in difficoltà fanno riferimento allo sportello
sociale, e i numeri sono ben più alti: sono decine e decine gli sfratti
esecutivi ogni settimana nel circondario, e colpiscono famiglie
italiane e migranti.
Lo sportello sociale non effettuerà picchetti sicurezza, ma
accompagnerà le famiglie che fanno riferimento ad esso nelle trattative
con gli ufficiali giudiziari e soprattutto con le amministrazioni
comunali. Sono le amministrazioni che hanno i mezzi e che sono chiamate
a garantire il diritto alla casa di tutti i cittadini,
indipendentemente dalla provenienza o dalla situazione di difficoltà
economica.
Invitiamo le famiglie e i precari in difficoltà nell’accedere al
diritto alla casa ad organizzarsi, poiché solo dietro la spinta di un
forte movimento sociale le istanze di diritto ad una vita dignitosa,
oggi, possono essere poste in essere: OrdaPrecaira e Cobas offrono in
tal senso lo sportello sociale gratuito tutti i mercoledì sera negli
spazi del cs Intifada in via 25 Aprile a Ponte a Elsa.

Chiediamo agli unici che potrebbero agire contro gli sfratti, cioè agli
amministratori ed al sindaco in primis, di bloccare seriamente, con
ordinanza,
l’esecuzione degli sfratti sia per morosità che per finita locazione.
In alternativa chiediamo di esercitare la sua possibilità
di requisire le case sfitte, o comunque di reperire alloggi nel mercato
privato o dal patrimonio pubblico in abbandono, da destinare ad alloggi
di emergenza per sfrattati.

Uno degli sfratti, quello del 24 Marzo, è contro la famiglia Rahim, che
grazie ad un picchetto sicurezza il mese scorso riuscì a strappare un
rinvio temporaneo. In questo mese l’unica "soluzione" che il comune e
l’assessorato alla casa hanno trovato, è un alloggio, ancora non si sa
se pubblico o di un privato (in tal caso i costi graverebbero sulle
casse comunali e dunque su tutta la cittadinanza), ma solo fino al 30
Aprile: e poi? Un tetto sopra la testa non è un’esigenza di cui le
famiglie hanno bisogno una tantum, ma quotidianamente, non si può
vivere perennemente con il ricatto della precarietà abitativa.
Come si può pensare di risolvere in questo modo il problema casa?

CONTRO LA CRISI BLOCCO DEGLI SFRATTI
ALLOGGI PUBBLICI A CANONI SOCIALI PER CHI E’ COLPITO DALLA CRISI

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